Berlusconi, uno contro tutti . . . . . Cani bassotti o gatti soriani?

Pubblicato il da Aries 935

Clip02Nella convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia approvata a Strasburgo il 13 novembre 1987, al capitolo II° - Principi per il mantenimento degli animali da compagnia, Art. 3 - Principi fondamentali per il benessere degli animali, si legge: 1° - Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze o angosce ad un animale da compagnia.

Il disegno di legge - Consiglio dei Ministri: 02/10/2009 – ha ratificato la Convenzione europea di cui sopra apportando al codice penale le seguenti modificazioni:

a) all’articolo 544-bis, le parole: «per crudeltà o», sono soppresse;

b) l’articolo 544-ter del codice penale è sostituito dal seguente: «Art. 544-ter. (Maltrattamento di animali) – “Chiunque, senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie, a comportamenti, fatiche o lavori non sopportabili per le sue caratteristiche etologiche, o somministra ad un animale sostanze stupefacenti o vietate ovvero lo sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute, è punito con la reclusione da tre a quindici mesi o con la multa da 3.000 a 18.000 euro”. 

Ho letto in questi ultimi giorni parecchi articoli riguardanti le vicende giudiziarie del governatore dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco, arrestato il 14 luglio 2008 in seguito ad un'inchiesta della procura di Pescara, del ministro Calogero Mannino, 23 mesi agli arresti con l’accusa infamante di collusioni mafiose, e del processo agli ex amministratori della giunta comunale di Subiaco accusati di associazione per delinquere, concussione, corruzione, turbativa d'asta e d'ufficio.

 

Il ragguaglio sui due fatti di cui sopra non è decisamente casuale. Serve a mettere in evidenza la doppiezza d’animo del genere umano.

·       Da una parte l’intenerimento, la compassione e la pietà per le sofferenze inflitte agli animali domestici. E’ sacrosanto dovere proteggerli!

·       Dall’altra la finzione con la quale, spesso, gli stessi individui riescono a simulare buoni sentimenti, amichevole disposizione, rettitudine di vita, allo scopo di accattivarsi la stima altrui in vista dei propri personalissimi scopi. Considero siffatta gente disposta a camminare sul cadavere della propria madre pur di raggiungere gli scopi prefissati: ricchezza e potere. Vendetta, come offesa morale o materiale su coloro oggetto di odio e invidia. E rivalsa quale risarcimento del danno sopportato al momento della nascita, per non aver trovato le elargizioni che tanti credono siano loro dovute per essere venuti al mondo.

Pazienza! C’è chi nasce trovando un percosso di vita come un’autostrada. Chi come una mulattiera. Reputo individui del genere crudeli. Insensibili quando ostentano indifferenza e compiacimento per le sofferenze altrui. E cinici per lo sprezzo verso i valori comunemente accettati dalla società.

Magistrati e politici.

·       I primi quando usano la “Dura lex” come il boia usa la forca. Come nei casi citati di Ottaviano Del Turco, Calogero Mannino, giunta di Subiaco e . . . Giulio Andreotti, Antonio Gava, Arnaldo Forlani. Quando, anziché applicare la Legge, cosicché Giustizia sia fatta in nome di tutto il Popolo italiano, pretendono di riscriverla a difesa della casta loro. Quando si dichiarano pronti allo sciopero se il governo non sospenderà il divieto di destinare alle procure i magistrati di prima nomina.    

·       Gli altri, i politici, quando con ogni mezzo si avvalgono del potere dei primi con la speranza di ribaltare il voto espresso dal popolo. Quando, all’opposizione,  si sottraggono con i più assurdi pretesti, al loro dovere di partecipare alle necessarie riforme. Sulla giustizia soprattutto, che Vox populi Vox Dei, peggio di così . . . . Ma "una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso" . . . . non si può non compiacere la casta dei magistrati, di quelli che ci permettono di ramazzare gli avversari. Va da sé che non hanno rilevanza alcuna i nove milioni e passa di processi da celebrare. Non contano più nulla gli uomini, fisicamente, moralmente e spiritualmente. E nulla contano le loro famiglie, quelli che restano, genitori, mogli e figli, in attesa che tutto cessi, innocenti e condannati! E’ giustizia questa?     

·       Purtroppo non credo che esistano vie d’ uscita da questo stato di cose. Ipocrisia per quanto sia, in questo nostro tempo mi convinco che sia meglio nascere cani bassotti o gatti soriani piuttosto che uomini.

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·       LA STAMPA.it Politica -  8/1/2010 (7:42) – di Fabio Martini  - Crollano le accuse a Del Turco - Arrestato un anno e mezzo fa per aver preso tangenti dal re della Sanità abruzzese.

·       TGCOM Politica 8/1/2010 - Capezzone: "Chi risarcirà Del Turco? '' A questo punto - dice Capezzone - chi gli restituirà' quello che gli è' stato oggettivamente tolto in questi diciotto mesi?''. Capezzone poi sottolinea che la vicenda ''è' la conferma della viltà' politica, e anche umana, di una sinistra che solo ora osa balbettare qualcosa, ma per lunghi mesi ha taciuto, fingendo di non vedere, di non sentire e di non capire, e di fatto ha alimentato la logica del tritacarne giustizialista''.
·       RAINEWS24 - Roma, 14-01-2010 -  Cassazione, assoluzione per Calogero Mannino. In primo grado, nel 2001, Mannino venne assolto ma la Corte d'appello di Palermo, l'11 maggio 2004, lo condannò a 5 anni e 4 mesi di reclusione. La Cassazione, nel 2005, aveva annullato con rinvio la sentenza di condanna, nel processo d'appello bis del 2008, i giudici palermitani hanno pronunciato un verdetto di assoluzione dell'imputato, che con la sentenza di oggi diventa definitivo. L'esponente politico fu arrestato il 13 febbraio 1995 e trascorse 23 mesi in custodia cautelare, tra carcere e arresti domiciliari.

·       IL TEMPO.it - 15/01/2010 - Gli ex amministratori hanno aspettato diciotto anni: «Il fatto non sussiste»

Tangenti a Subiaco, assolti i politici del '92 - Antonio Sbraga «Il fatto non sussiste».

Vent'anni dopo l'avvio delle indagini e a quasi 18 dai dodici arresti che il 16 settembre del 1992 decimarono la giunta comunale di Subiaco è arrivata l'assoluzione nella sentenza di primo grado. La seconda sezione del Tribunale di Roma ha così deciso sul primo caso che, sette mesi dopo lo scoppio della Tangentopoli milanese, fece scattare le manette anche nella pubblica amministrazione della provincia romana. Sono tutte cadute le pesanti accuse che, dall'associazione per delinquere alla concussione, dalla corruzione alla turbativa d'asta e all'abuso d'ufficio, portarono poi nel 1997 al rinvio a giudizio di ben 32 persone fra politici, imprenditori e funzionari pubblici per i vari filoni d'inchiesta che spaziavano dall'appalto sul collettore fognario a quello sull'illuminazione pubblica. La sentenza ora però è arrivata solo per i sei imputati che, nel frattempo, hanno rinunciato alla prescrizione: gli ex sindaci democristiani Paolo Mecci e Giovanni Sbraga e gli ex assessori Giuseppe Lattanzi e Alberto Foppoli (Dc), Giancarlo Scattone (Pri) e Bruno Sbardella (Psdi). I quali ora, oltre all'addebito allo Stato delle spese legali, punteranno anche sulla richiesta di risarcimento danni per l'ingiusta detenzione subita dagli arrestati (tutti tranne Lattanzi e Mecci) e per la durata del processo.

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